Un bagno senza box doccia, ormai è impensabile!!! Ma quando arriva il momento della scelta, insorgono dubbi ed incertezze sulla scelta. Meglio in cristallo o in acrilico? Sarà più resistente quello di 6 mm anziché di 3 mm? Profilo cromato o bianco? e i vetri, trasparenti o opachi? C'è tanto da scegliere.
Iniziamo dal materiale – La prima scelta va fatta sul materiale. Acrilico o vetro temperato? In passato si è molto utilizzato l’acrilico, anche se negli ultimi anni le sue vendite sono scese in modo drastico. I motivi sono semplici: è poco sicuro e negli anni tende a diventare brutto, ammuffisce e tende a rompersi. L’argomento che vedo essere più interessante per i clienti solitamente è la sicurezza: la differenza tra il vetro e l’acrilico sta nel fatto che il primo viene temperato, ovvero sottoposto a shock termici che gli permettono – in caso di urti – di frantumarsi in mille pezzettini. Quindi oltre ad essere più resistente dell'acrilico (vedi i vetri delle auto), in caso di rottura i rischi saranno minimi.
Quale spessore? – L’unico vantaggio di un box in acrilico è il costo, molto basso. Per questo ogni azienda propone anche
dei vetri molto sottili, che permettono di avvicinare il costo del box in vetro a quello in acrilico. Soluzioni economiche hanno quindi i vetri da 3 mm. Se si cercano soluzioni più
robuste, senz'altro consigliate in caso di grandi spazi doccia, è bene passare a spessori di 6 oppure 8 mm. In caso di docce “aperte” ancorate solo da un lato, non esitate a scegliere gli 8
mm. Detto questo, lo spessore che si vende maggiormente è il 6 mm. L’8 mm è adatto a chi desidera il plus ultra, non solo in termini di sicurezza ma anche di estetica. Le aziende produttrici,
infatti, riservano per questo spessore i loro fiori all'occhiello: porte rallentate come nei mobili, profili incassati a muro e tante altre meraviglie che possono rendere un box doccia un
elemento assolutamente meraviglioso.
Ed il vetro? – Anche qui il cambiamento è stato particolarmente importante. Diversi anni fa andavano principalmente le finiture del vetro con zigrinature chiamate Stampato C
e cincillà. Negli ultimi anni a queste finiture vengono spesso preferite il trasparente o il satinato. Il bello del trasparente è che fa vedere dal resto del bagno l’interno doccia,
spesso impreziosito nel rivestimento delle pareti con decori importanti. Il bello del satinato è invece la privacy che dona a chi sta facendo la doccia, permettendo di usufruire del bagno in
più persone in contemporanea. A livello di pulizia cambia ben poco, è bene prendere l’abitudine di usare un tira acqua una volta finita la doccia. Altra finitura, apprezzata soprattutto dai
giovani è il vetro fumé è invece un vetro trasparente ma colorato di nero: faccio notare che il nero non è oscurante, si vede senza problemi l’interno doccia.
Scorrevole o battente? – Le soluzioni che dominano il mercato sono lo scorrevole e la porta a battente. Non a caso sono le due soluzioni più estetiche che si possano avere. Lo scorrevole, nei prodotti di fascia alta, ha solo un binario in alto, risultando più essenziale e più facile da pulire: detto questo, se si guarda alla funzionalità, lo scorrevole è sempre più difficile da pulire degli altri a causa della sovrapposizione dei vetri. Chi ha problemi di spazio in casa può scegliere anche la porta a soffietto o la porta a saloon che però costringe ad avere un antiestetico profilo a metà del lato con la porta.
Qualità? – A prescindere se un box sia in cristallo o acrilico, assicurati di scegliere un box di qualità. Abbiamo fatto una premessa sulla sicurezza del materiale. Ciò significa
che potrai trovare in commercio un box doccia in acrilico più costoso di un box doccia in cristallo. Non ti sta truffando chi ti vende quello in acrilico, ma bensì colui che ti propone
un box doccia in cristallo che sicuramente non sarà temperato, e quindi non avrai le dovute garanzie in caso di rottura.
Adesso che hai qualche nozione in più, puoi scegliere il tuo prossimo box doccia?